1Q84. Libro 3. Ottobre-dicembre
Con un anno di ritardo rispetto all’uscita dei primi due libri, Murakami Harumi ha concluso la sua trilogia dedicata a Tango, Aomane e all’omicidio del misterioso leader di una setta pubblicando per Einaudi 1Q84. Libro 3. Ottobre-dicembre. Temporalmente parlando, siamo ancora nel “1Q84” (con un chiaro riferimento al 1984 di Orwell, visto che nella pronuncia giapponese esiste un’assonanza tra la lettera Q e il numero 9). Quanto alla vicenda, alla fine delle prime due parti il lettore era già a conoscenza di tutto: dell’amore dei due protagonisti, che si erano stretti la mano da bambini a scuola per poi perdersi senza però smettere di pensare l’uno all’altra; del libro scritto da Tengo, “La crisalide d’aria”, che lo lega al leader della setta, ucciso da Aomane (una moderna vendicatrice che giustizia uomini colpevoli di abusi sulle donne); dell’universo parallelo in cui si si muove Aomane, un mondo in cui ci sono due lune in cielo. Eppure tutti i fili della trama devono ancora essere tirati per arrivare ad una conclusione.
In questo terzo libro compare un nuovo personaggio, quello dell’ispettore Ushikawa, incaricato di far luce sull’assassinio del leader. Sin dalle prime pagine l’uomo viene descritto nelle sue gestualità e nelle espressioni. Queste fanno emergere in modo lampante un carattere forte e caparbio, a tratti quasi violento. Eppure la vicenda dell’omicidio è solo un binario secondario, poco più di un pretesto che colleghi Aomane e Tengo. I due ragazzi, costretti a rincorrersi senza mai rincontrarsi prima dei trent’anni, vivono in fondo una storia d’amore a distanza. Se la ragazza afferma di non avere scelta, di dover “credere che prima o poi lui tornerà“, il ragazzo non riesce “a togliersi Aomane dalla mente”, con “la convinzione che si trovasse da qualche parte nel mondo“.
Moltissime le citazioni di testi o proverbi giapponesi, per altrettante riflessioni. L’introspezione dei personaggi risulta infatti maggiore rispetto all’azione vera e propria. Alcune scene risultano tuttavia piuttosto forti, come quella risolutiva tra l’ispettore Ushikawa e Tamaru, amico di Aomane, disposto a tutto pur di proteggerla. Impregnate di riflessioni e voli di fantasia da una parte e indagini in corso dall’altra, le 400 pagine del romanzo scorrono fluide solo a tratti.
Del resto il libro vuole discostarsi il più possibile dalla concitazione delle apparenze. Il punto di partenza di Murakami Harumi, in fondo, è che niente è come sembra. Nemmeno il mondo, visto che la protagonista si ritrova a vivere nella terra delle due lune. Questa constatazione non scoraggia tuttavia i due protagonisti, determinati più che mai a rincontrarsi. La chiave di lettura, probabilmente, è proprio questa: credere nel destino e saper attendere il suo corso.
Da consigliare: a chi ha letto il libro 1-2 ed è rimasto col fiato sospeso.