Angelina Jolie è… Maleficent!

La primavera 2014 ha avuto l’onore di ospitare una di quelle pellicole destinate a rimanere nel memoria collettiva al pari di Jurassic Park e Avatar. Si tratta di “Maleficent“, ovvero della favola de “La Bella addormentata del bosco” vista allo specchio, ovvero dal punto di vista della perfida Malefica. Nessuno si è mai preoccupato di capire il motivo del suo odio verso la piccola Aurora: ci pensa il debuttante (e che debutto!) regista Robert Stromberg ad indagare più in profondità, scavando nel passato dei protagonisti della vicenda. La storia comincia infatti molto prima della nascita di Aurora: Malefica è solo una bambina ed è, per giunta, molto buona. Sarà la conoscenza della perfidia umana, dell’avidità e della sete di potere a cambiare il suo animo. Ma il suo animo cambierà davvero? O quella cattiveria si rivelerà essere poco più di una corazza esterna?

Angelina Jolie è perfetta le ruolo della strega, in quanto oltre ad una bellezza senza paragoni riesce ancora ad essere l’unica star di Hollywood davvero credibile nelle scene di combattimento.

Gli effetti speciali sono notevoli: i voli tra le nuvole di Malefica e del suo corvo servitore Fosco, gli scenari fantastici e i sortilegi appaiono semplici e realistici.

L’insegnamento più profondo che la pellicola vuole lanciare è che l’amore più grande è quello materno. Un amore più grande persino di quello del principe, interpretato da un giovanissimo Brenton Thwaites davvero troppo acerbo per rubare la scena alla Jolie.

Maleficent2Il lieto fine arriva in modo inatteso grazie al ribaltamento dei valori familiari: il legame di sangue tra Aurora e suo padre si dimostra molto più debole del legame che esiste tra la ragazza ormai adolescente e Malefica, creato e alimentato nel corso di tutta una vita. Aurora riconosce infatti in Malefica la sua madrina e vera tutrice, una figura che l’ha accompagnata durante la sua infanzia e che in fondo l’ha protetta dall’inettitudine delle tre fate a cui era stata affidata (personaggi molto meno attendibili di quelli immaginati da Walt Disney).Lo spettatore tifa inevitabilmente per Malefica, un personaggio ricco di una miriade di sfaccettature contrastanti in un climax ascendente che va dalla generosità e all’assenza di secondi fini al dolore inconsolabile, alla rabbia e all’odio sconfinato. Eppure non si arriva ad un punto di non ritorno, perché Malefica non concluderà l’uccisione della piccola principessa pur avendone l’occasione. Al contrario, l’innocenza della bambina e il suo animo cristallino permetteranno alla strega di redimersi e di avere finalmente l’occasione di essere felice e finalmente completa sotto tutti i punti di vista.

Un’ultima curiosità (fonte: cineblog.it): Maleficent è stato davvero un successone in termini economici, riuscendo a piazzarsi al primo posto dei film trainati da un’unica star con oltre 750 milioni di dollari di incassi in tutto il mondo (ne era costati 180, ndr). Questo tipo di pellicole non sono poi così rare, anche se nella maggior parte dei casi si ricorre ad un cast più “nutrito” con più di un attore a guadagnarsi il nome sulla locandina. Il titolo di “Highest Grossing Movie of All Time Sold on a Single Movie Star’s Name” – detto all’americana – permette all’attrice di superare i vari Tom Cruise (al secondo posto con “Mission Impossible Ghost Protocol”), Tom Hanks (sul gradino più basso del podio con “Forrest Gump”), Bruce Willis (“Il Sesto Sesto”), Will Smith (“Hancock”)… Per trovare un’altra donna bisogna scendere alla posizione n°. 43, con Glenn Close e i suoi 101 dalmata.

Da consigliare: agli amanti dei classici Disney e non solo

Da sconsigliare: assolutamente a nessuno

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