Milano Expo 2015: e se l’arte si mettesse al servizio della nutrizione?
Che Milano avrebbe ospitato l’Expo 2015 lo si sapeva da anni (e per fortuna, vista la delusione delle Olimpiadi del 2020 sfumate per le scelte “responsabili” di Monti), eppure la febbre ha cominciato a salire da poche settimane. Più o meno, a voler essere chiari, da quando il Premier Renzi è intervenuto alla Giornata dedicata alle Idee. L’Italia è politico-centrica, e il discorso ovviamente ha finito col fagocitare il resto della cronaca. Tuttavia, per una volta, questo potrebbe portare conseguenze positive. Gli italiani – anche quelli più “distratti” – si sono accorti infatti che Milano Expo 2015 è alle porte e, soprattutto, che l’evento avrà una portata a dir poco rilevante. Molti magari potrebbero aver sentito (chissà!) il desiderio di saperne di più e, tra una notiziola e l’altra, potrebbero essersi posti il cruciale quesito: cosa posso trovarci di interessante? Beh, mai risposta potrebbe essere più soggettiva. Eppure, il tema che accomunerà tutti i padiglioni permette una prima scrematura. L’Expo verterà infatti su alimentazione e nutrizione. Per la precisione, sarà l’evento più grande che si sia mai organizzato su questo argomento prima d’ora.
Ok, ma in concreto? È presto detto: convegni e tavole rotonde su sviluppo e sostenibilità, stand espositivi, aree per bambini, percorsi alla scoperta della biodiversità, mostre. Si, mostre! Germano Celant, uno dei nomi più noti tra i curatori e gli storici dell’arte in Italia, avrà infatti l’opportunità di provare a descrivere il fitto rapporto che intercorre tra arte e alimentazione. Lo farà parallelamente all’Expo, all’interno della Triennale di Milano. Si tratta di Arts & Foods. Rituali dal 1851, prevista dal 10 aprile al 1 novembre 2015. Celant illustrerà quanto la nutrizione e le arti visive abbiano in comune. Arte, cinema, pubblicità, musica, fotografia, design: tutto può ricondursi al cibo, il quale resta uno tra i motori più imponenti della Terra anche in tempo di crisi. Che si tratti di un dipinto dell’Ottocento inglese, di un packaging avanguardistico, di un jingle accattivante o di oggetti che mostrano scenari futuristici poco importa. Il cibo è stato in grado di invadere ogni tipo di industria nel corso dei secoli e Celant vuole ripercorrere questa strada. Opere e contributi provenienti da tutto il mondo arricchiranno lo spazio espositivo, per un percorso sensoriale che cercherà di coinvolgere a 360° ogni visitatore. Questo di solito è l’intento dichiarato prima di ogni mostra, eppure in questo caso vi sono tutti i presupposti affinché ciò si verifichi sul serio. Lo Studio Italo Rota, ormai un abitué della Triennale di Milano, coordinerà il progetto e cercherà di dare uniformità alle idee che si vogliono portare avanti. Queste sono ambiziose si, ma assolutamente pertinenti: la creatività lega il tema dell’Expo a quello della mostra, in un continuum che renderà il tessuto cittadino milanese più omogeneo che mai. Perché anche l’occhio (e non solo lo stomaco…) vuole la sua parte!