Traffico a Roma per le riprese di James Bond: emergenza 007
Che Roma sia esageratamente trafficata non è certo una novità, e i cittadini capitolini se ne fanno quotidianamente “una ragione”. La situazione ha subìto tuttavia un vero e proprio tracollo nelle ultime settimane, con l’arrivo dell’agente segreto più famoso del pianeta: James – si, proprio lui – James Bond! Daniel Craig, Sam Mendes e il resto del cast di “Spectre” sono approdati nella capitale per realizzare buona parte del prossimo capitolo della saga di 007. Le zone coinvolte sono state maggiormente quelle del centro storico. D’altronde dove poteva atterrare James Bond se non a Trastevere e a Castel Sant’Angelo? Ecco allora che il Comune ha provveduto a pulire il Tevere (tornato quasi biondo, per l’occasione), le banchine, la strade… Niente detriti, niente rifiuti, niente automobili né motorini parcheggiati. Gli abitanti della zona hanno strizzato gli occhi increduli di fronte ad un restyling così efficace, dimostrando una profonda gratitudine per l’agente 007. Una gratitudine tanto profonda quanto momentanea, visti i disagi provocati “dall’altra faccia della medaglia”. I giorni successivi sono stati infatti caratterizzati da un traffico congestionato, da strade chiuse e file interminabili tanto in centro quanto sul raccordo anulare. Bene, ecco pronta una soluzione: prendere l’autobus! Mmm no: corse deviate e fermate soppresse.
Eur, Trastevere, Lungotevere, Colosseo… Queste sono solo alcune delle location coinvolte dalle riprese, destinate ad aumentare almeno fino alla metà di marzo. Il set è blindatissimo e non è dato sapere nulla né sulla storia né in merito ai suoi protagonisti. Tanto vale allora ricordare i fasti della Hollywood di un tempo: La Dolce Vita di Fellini e Mastroianni, Poveri ma belli di Dino Risi, Vacanze Romane di un ispiratissimo William Wyle… A questo punto, ogni sospiro è lecito.
Certo, il giro in vespa di Audrey Hepburn e Gregory Peck sarà sostituito da un inseguimento tra una Aston Martin nera e una Jaguar targata Roma su via Nomentana, oppure da un volo in aereo con atterraggio a mezzo paracadute tra Ponte Mazzini e Ponte Garibaldi. Nonostante ciò, speriamo che il fascino della “città eterna” venga restituito intatto. D’altronde quel fascino è costato più di 1 miliardo e mezzo di euro ai produttori della pellicola (destinata certamente ad incassarne molti di più), cifra che ci auguriamo possa consentire alle casse della Capitale di rimpinguarsi senza dover svendere i palazzi storici dell’Eur…
Tornando all’affair James Bond, vale la pena sottolineare quanto questa “causa di forza maggiore” non abbia sollevato alcuna polemica. Se la memoria ci permette di fare un piccolo passo indietro nel tempo – di un anno o poco più – fa quasi sorridere ripensare ai feroci attacchi rivolti ai sindaci Alemanno e Marino per l’incapacità di risolvere in tempo reale l’emergenza neve. Una giornata – si, una sola – di disagio e già sembrava pronta l’insurrezione popolare. Arriva Hollywood e al massimo ci si permette di sbuffare. Sommessamente. E a bassa voce. Aveva proprio ragione Oscar Wilde: the importance of being… James, James Bond!